Questa è una tana, un covo, un rifugio. Un posto per pensare e per sognare.


martedì 18 novembre 2008

Un Improbabile Inizio


17 Novembre 2008 (ieri)

Un giorno che per l'umanità non significa niente, ma che molti uomini e molte donne non dimenticheranno mai.

Ieri decime o forse centinaia di migliaia di persone sono morte, lasciando un vuoto incolmabile nei cuori dei loro congiunti. Tra di essi, alcune morti fanno più male delle altre. Nel 2008 si muore di fame e di stenti, di malattia e di ignoranza, nelle "discariche" del pianeta Terra. Nel 2008 si muore per via della guerra, divenuta oramai una costante e "pianificata" dai governi dei paesi più influenti del globo. Nel 2008 si muore...

Ieri un numero ancor maggiore di esseri umani è nato, inconsapevole d'essere condannato ad un'esistenza di lotta e sofferenza per le sempre più scarse risorse che Gaia è in grado di metterci a disposizione. Sono i nostri figli ed i nostri nipoti, la generazione a cui abbiamo rubato il futuro.

Ieri è nato questo spazio. Sicuramente il mondo non lo noterà mai e le mie sciocche parole, registrate da qualche parte nei bit di un server che non so nemmeno dove sia, cesseranno di esistere nonappena la società dei consumi avrà ultimato il suo percorso suicida. Non me ne dispiaccio e non mi importa.
Perfino l'illusione di sentirsi speciali, diversi, rivoluzionari, perché autori di un blog, è ridicola se pensata il 17 Novembre del 2008. Di fatto ieri ho acquistato (senza pagare) un prodotto. E' come quando ho acquistato il mio primo notebook nel 2003, oppure aperto una casella di posta nel 2001, o ancora acquistato il mio primo telefono cellulare nel 1998.

Siamo soli ed inariditi. L'animale Homo sapiens, ha vissuto per svariate migliaia di anni una vita ricca di interazioni sociali. Oggi invece siamo sempre più soli ed il blog è il prodotto che ci viene venduto per permetterci (illusoriamente) di soddisfare il nostro bisogno di socialità. Non è rivoluzionaro, è un sedativo! Un sedativo per smorzare quelle criticità che esploderebbero in una collettività che ha perso la possibilità di socializzare.

Perché aprire un blog allora? Me lo chiedo anche io e ancora non lo so con certezza. Spero di scoprirlo lungo la strada. In ognuno di noi lottano due forze meravigliose, l'istinto e la razionalità. Ieri ha vinto l'istinto ed io ho iniziato questo cammino. Come Bilbo Baggins suggeriva, ho preso a seguire la strada senza pretendere di domarla, ma lasciandomi trasportare. Francamente non so proprio dove questa abbia deciso di portarmi...

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